5 TENDENZE NELL’INNOVAZIONE DIGITALE IN SANITÀ PER IL 2018
A dicembre 2016, i brusii intorno alle nuove tendenze digitali davano i dispositivi wearables come ormai sulla via del tramonto. Il prezzo delle azioni Fitbit stava diminuendo rapidamente. Le vendite di Apple Watch erano diminuite per due trimestri consecutivi e la start-up degli smartwatch Pebble sull’orlo del fallimento.
Un anno dopo, Apple Watch è pronto a diventare il dispositivo indossabile più venduto al mondo e il mercato degli hearables si sta rapidamente diversificando con proposte significative anche nell’ambito medico.
La lezione è chiara. Per questo 2018, è importante più che mai concentrarsi su ciò che sottende il mercato della salute digitale piuttosto che sulle singole tecnologie.
Infatti, analizzando il settore a livello globale, è possibile identificare 5 top trends che guideranno in questo nuovo anno, in un senso o in un altro, lo sviluppo di nuovi servizi per il paziente.
1. Politiche e normative
Mentre la Food and Drug Administration degli Stati Uniti promuove con entusiasmo l’innovazione digitale nel settore salute, nell’area UE tutto si muove lentamente visto il dibattito in corso sull’abrogazione della net neutrality e la modifica delle norme generali sulla protezione dei dati.
Come illustra la Figura 1, la Food and Drug Administration nel 2017 ha promosso una revisione del sistema normativo per velocizzare l’innovazione digitale negli Stati Uniti. E nel 2018, sarà proprio l’FDA, a rendersi parte attiva per garantire il progresso informatico del settore salute.
Purtroppo due fattori lasciano nell’incertezza una possibile riforma globale del settore nel 2018.
Il primo è rappresentato dall’abrogazione delle regole di neutralità della rete, scelta che punta ad un maggiore controllo sulle modalità di distribuzione dei contenuti e ad aumentare i costi per acquisire e fornire dati o informazioni. Nel settore salute nello specifico, gli effetti negativi si riverserebbero su: organizzazioni sanitarie (che già pagano per archiviare le informazioni della cartella clinica elettronica – EHR) con un aumento delle tariffe per l’accesso stesso ai dati archiviati; gestione remota del paziente, che potrebbe incontrare nuovi ostacoli alla piena ed efficace applicazione (per es. la telemedicina, se si profilasse questo scenario, potrebbe subire importanti rallentamenti nella fruizione stessa della consulenza medica).
Il secondo riguarda l’imminente applicazione del nuovo regolamento generale sulla protezione dei dati a livello dell’UE, che impone modifiche significative al modo in cui i dati personali dei cittadini dell’UE vengono raccolti e gestiti (applicandosi anche alle organizzazioni che non operano nei paesi UE ma raccolgono o hanno accesso ai dati personali di cittadini dell’UE). È ancora poco chiaro come i singoli paesi dell’UE attueranno la legislazione e l’organizzazione internazionale Personal Connected Healthcare Alliance teme che
“gli stati membri potrebbero adottare regole molto diverse […] portando a una frammentazione […] del nascente mercato europeo della salute digitale…”
Uno scenario questo che le aziende che operano nell’Healthcare Technology e nel Digital Health dovranno osservare attivamente nel corso del 2018.
2. Il mito dell’inattendibilità dei dati generati dal paziente
L’aumento delle tecnologie di rilevamento biometrico in modalità passiva (rilevamento di caratteristiche biologiche e/o comportamentali senza che l’interessato ne abbia piena percezione o consapevolezza), delle tecnologie di localizzazione digitale, il miglioramento degli strumenti di analisi dei dati potrebbero trasformare i dati generati dai pazienti in una risorsa di valore.
Per gran parte dell’ultima decade, sebbene molti abbiano insistito per la loro integrazione nei sistemi sanitari e nell’assistenza medica, la mancanza di fiducia nella loro qualità e le difficoltà associate alla raccolta hanno penalizzato il loro impiego.
Negli ultimi anni, si sono diffuse svariate tecnologie per favorirne l’attendibilità, primi fra tutti i sensori per il recupero dei dati biometrici all’interno dei dispositivi indossati dai pazienti ed è nel corso del 2017 che i dati riportati dai pazienti, all’interno di sperimentazioni cliniche e nel monitoraggio da remoto dello stato di salute, hanno dimostrato una serie di interessanti evidenze, soprattutto in tema di depressione, ictus, diabete, disturbi bipolari e cancro (Figura 2).
3. Mobile Health = assistenza sanitaria
La tecnologia mobile è ormai la prescelta per tutti gli strumenti che prevedono il coinvolgimento del paziente, la gestione della compliance terapeutica, le sperimentazioni cliniche, ecc. (Figura 3).
Gli sforzi per migliorare il controllo e la revisione delle applicazioni mobile dimostrano come queste abbiano un ruolo centrale nel settore salute. Una maturità che convoglierà questa tecnologia ad un più ampio utilizzo, come già ha preannunciato il 2017 in materia di prevenzione del diabete, di salute mentale e aderenza terapeutica.
4. Un ecosistema salute diverso con la Blockchain
Grazie ai dirigenti ospedalieri, i payor e altri che hanno preso in considerazione o incentivato l’utilizzo di soluzioni Blockchain è possibile riconoscere in questa tecnologia un grande strumento per il settore sanitario, ora impiegato principalmente nell’anti-contraffazione e nel mercato dei dati sanitari.
Di seguito al clamore sollevato dai bitcoin e dalle altre cripto-valute, la blockchain ha ricevuto grande attenzione. E, anche se molti li confondono, la blockchain non è la bitcoin.
Blockchain è semplicemente un altro modo per archiviare svariati tipi di dati, in maniera molto sicura e immutabile (si scrivono una volta e possono registrarsi in sola lettura). Proprio come con i database relazionali e altri sistemi di archiviazione dei dati, la blockchain potrebbe avere molti esempi di applicazione, anche in ambito sanitario.
Attualmente, come illustrato nella mappa delle innovazioni (Figura 4), la tecnologia della blockchain sta imperversando ovunque dalla Mobile Health alle cartelle cliniche elettroniche e il 2018 si preannuncia cruciale, anche in campi di applicazione come l’intelligenza artificiale destinata alla salute, la medicina di precisione e la genomica.
Il grafico seguente (Figura 5) mostra quanto nel 2017 le innovazioni della Blockchain siano state utilizzate nel settore salute.
5. Interfacce empatiche nel settore salute: un fatto compiuto
I progressi dell’intelligenza artificiale, della robotica, dell’internet of voice ecc… favoriscono lo sviluppo di tecnologie più empatiche ed umane che – in contesti dove i soggetti sono ad esempio anziani o persone con problemi psichiatrici – trovano terreno fertile.
Infatti, è intorno al 2013 che si inizia parlare di “interfacce empatiche” applicate a servizi digitali dedicati ai pazienti con problemi di salute mentale e ai caregivers impegnati nella loro assistenza.
Un potenziale presto riconosciuto, tanto è vero che nel 2017 le interfacce empatiche hanno fatto passi da gigante in diverse aree terapeutiche, con le chatbot, la robotica e l’intelligenza artificiale si è potuto creare un maggiore coinvolgimento del paziente.
È rilevante citare un esempio di intelligenza artificiale progettato e commercializzato da una società americana. La Catalia Health con Mabu, assistente sanitario robotico che sfrutta la tecnologia VOIP, propone per il paziente un “compagno fedele” dal quale ricevere istruzioni, memorandum, attraverso il quale inviare informazioni agli operatori sanitari, migliorando sensibilmente l’aderenza terapeutica.
Nel 2018, nei disturbi come la depressione, nella gestione di patologie croniche, nel supporto ai pazienti anziani spesso in politerapia e perché no in pazienti in fase di riabilitazione, l’utilizzo di interfacce empatiche capaci di integrare la componente emozionale troveranno nuove ed ulteriori applicazioni (Figura 6).
Le innovazioni digitali nel prossimo futuro non si fermeranno e chi ruota, come noi, nel mondo della salute sarà lì a testimoniare.
Fonte: http://hitconsultant.net/2017/12/05/digital-health-innovation-trends-2018/